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giovedì 21 aprile 2011

Wall Street 2 - il seguito? non ce n'era bisogno

Perchè fanno certe operazioni cinematografiche? Immagino i manager degli studios che seduti ad enormi tavoli di mogano in ampie sale con moquette verdi e pareti gialle si lambiccano il cervello in lunghe sessioni di brainstorming nel disperato tentativo di tirare fuori qualche idea remunerativa. Ad un certo punto, in un momento di stasi intellettuale, uno di loro se ne esce con qualche battuta di un vecchio film. Tutti ridono, ma poi qualcuno ha un'illuminazione: perchè non fare il seguito di quel vecchio film che ha avuto tanto successo? Ecco fatto. Il progetto c'è; si butta giù qualche idea per rendere la storia attuale e si può incominciare.

Questo film rientra perfettamente nel filone: è stata una pellicola di successo degli anni '80, che cosa sarà successo dopo ai personaggi? Adesso come si comporteranno? E io rispondo: ma a voi che ve ne frega?

Questo film segue la stessa scia di “eccezionale veramente” e “l'allenatore nel pallone”. Film di successo che diventano ciofeche se rigirati oggi ( mi aspetto un remake di ritorno al futuro così se tanto dobbiamo sputtanare i nosti miti cinematografici allora facciamolo bene...).

Ma perchè il primo film funziona e il seguito no? A volte l'idea è stanca, già vista; altre volte il problema risiede nel tentativo di riattualizzare un'atmosfera che non è più possibile ricreare. Nel caso di Wall street succede questo. L'atmosfera dello yuppismo anni '80 è morta e sepolta. Adesso quel mondo non può rinascere se non in forme completamente diverse. É un periodo della storia ormai raffreddato e trasmesso ai posteri. Immagino che l'idea dei produttori sia stata quella di criticare duramente il mondo economico finanziario odierno che non ha cessato di essere ammalato della febbre del guadagno facile. Ma oggi siamo tutti meno ingenui e forse più cattivi. Gordon gekko non può esistere in quanto tale. E forse da questo spunto i produttori hanno agito per approfondire il personaggio e cercare di dargli uno spessore psicologico che nel primo film non aveva. É stato un errore, perchè quel personaggio era completo così com'era all'epoca e aveva detto già allora tutto ciò che aveva da dire.

C''è però un altro errore che pernso sia stato decisivo nel mandare in vacca la riesumazione di Gordon Gekko e si tratta di un errore tecnico – narrativo. Vediamo le differenze tra i due film per capire meglio cosa intendo dire.

Nel primo Wall Street c'è una trama principale e due sottotrame parallele: in quella principale c'è un giovane e rampante broker attratto dal guadagno facile e dalla voglia di arricchirsi che riesce a catturare l'attenzione di uno speculatore finanziario senza scrupoli. Quest'ultimo prende in simpatia il broker e lo introduce nel suo mondo, con le conseguenze che si vedono nel film. Le altre tracce sono: il rapporto del rampante broker con la bella di turno che lo considera solo quando lui diventa ricco e lo molla un secondo dopo la sua caduta; il rapporto con il padre da cui il protagonista vorrebbe finalmente avere quella fiducia nelle sue capacità che sente di non aver mai avuto.

Nel Secondo Wall Street si cerca di seguire lo stesso schema, una storia principale e altre che fanno da contorno. Ma qui sorge il problema; qual è la storia principale? Se nel primo film la si riconosce abbastanza bene anche perchè le atre tracce sono evidentemente una conseguenza della prima, in questo film non si capisce bene quale considerare la più importante. Vi è un filo conduttore che è il rilascio di Gordon Gekko ma è solo questo. In questo film ci sono quindi più storie: il rilascio e il reintegro nella società di Gekko; il rapporto d'amore tra il protagonista e la figlia di Gekko; la voglia di rivincita del protagonista sul finanziere cattivo; il rapporto tra Gekko e la figlia. Tutte queste trame possono essere considerate indipendenti l'una dall'altra. Risultato: il film non funziona perchè troppo caotico senza uno scheletro definito.

Penso che il problema del seguito di Wall Street sia principalmente questo; si è commesso l'errore di non scegliere una costruzione precisa degli eventi narrati e pertanto si sarebbe dovuto costruire una trama principale da cui far derivare tutte le conseguenti. Non è stato fatto e il film ne risente. La narrazione scema e sembra interrotta, non si capisce perchè gli eventi si dovrebbero evolvere come è narrato. Pertanto si ha la sensazione di una forzatura della trama in più passaggi.

Peccato. Volevamo un tributo diverso per Gekko. Anche se ribadisco, sarebbe stato meglio lasciarlo dove l'avevamo lasciato negli anni ottanta.