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mercoledì 7 maggio 2014

a' carogna...

Ops! Ma da quanto tempo non scrivo su questo blog...
I miei pochi lettori diranno: "Male, male, l'hai lasciato andare, eh?".
Ebbene sì, sono un blogghista degenere.

<<Ma non non si dice: "blogghista">>  disse sarcastico l'internauta, <<si dice: "blogger".>>
<<Ma io me ne sbatto mio caro internauta>> replicai io.

La verità è che ho peso il mordente che avevo. Sono senza mordente. Non mordo.
Ma ogni tanto...

oggi vi presentiamo il post sui recenti fatti della Coppa Italia, intitolato:

A' carogna.
Dunque i fatti sono noti e non li replichiamo qui. Facciamo solo un elenco delle cose che sono accadute con un breve commento in stile Napvalico:
1) i fischi all'inno di Mameli.

https://www.youtube.com/watch?v=CMf8xPAiANQ

Parto da qui perché è la cosa che mi ha dato più fastidio. Ebbene i napoletani che fischiano l'inno sono la cacca mischiata con la merda. Adesso i più facinorosi tirano fuori questioni leghistizzanti tipo: "Non siamo Italiani, siamo Napoletani, viva il Regno delle Due Sicilie" e altre cazzate del genere.
Questa gente fa solo male a Napoli e ai napoletani onesti che tirano avanti nonostante le difficoltà di una Grande e Splendida città con mille problemi. Mi fanno schifo!
Figuriamoci se gente del calibro degli Ultras si mette a studiare il Risorgimento e compagnia bella. Ma che cazzate! la verità è che sono degli incolti e buzzurri e basta. E poi sia chiaro, anche quei due tre che si saranno presi la briga di leggersi qualche testo fazioso di Controstoria risorgimentale (con tutte le minchiate che ci sono scritte), ha capito quello che voleva lui. 
Facciamo un breve ragionamento: 
Non c'è dubbio che dall'Unita d'Italia, Napoli e il Sud in genere non siano stati adeguatamente compresi. Non si è compreso come risolvere problemi atavici che i Borbone avevano creato. Ma da qui a prendersela con la Nazione non è solo sbagliato, è proprio stupido.
Come credete che vivessero i progenitori di quelli che hanno fischiato l'inno, cioè il popolino, la povera gente (non i nobili, quelli sì che se la passavano bene), all'epoca del Regno dei Borbone? Ve lo dico io: vivevano di merda. Vivevano nella grettezza, nello sfruttamento e nell'ignoranza.. Tutta la ricchezza, che c'era indubbiamente, era concentrata nelle mani di pochi principini e baroni che godevano di privilegi arcaici e medioevali. L'Unità è stata una lotta di liberazione dall'arretratezza. Alcuni problemi non sono stati risolti, altri affrontati male, certo lo riconosco perché è innegabile. Ma tornare "indietro" significherebbe peggiorare solamente le cose e basta. Si ripiomberebbe in quello schifo. Anzi sarebbe peggio, perché si consegnerebbe definitivamente il Meridione alla criminalità organizzata. Col cavolo! 
I nostalgici del Regno delle Due Sicilie sono dei fessi tanto quanto i sedicenti venetisti. Ma questa è un'altra storia...



2) la "Trattativa".
Si accusano le forze dell'ordine di aver trattato con i violenti. Intanto la cosiddetta "trattativa" è stata più volte smentita dalla Questura. Le forze dell'ordine non hanno trattato con gli ultras, hanno semplicemente rassicurato quei facinorosi che il ragazzo ferito non era morto né era stato colpito da un poliziotto. A me non sembra una trattativa. Proviamo a metterci nei panni di chi sovrintende l'ordine in quel momento e si trova di fronte 5000 personaggi pronti a scatenare disordini che possono facilmente sfociare in qualcosa di più grave. Ma che diavolo deve fare uno che si trova in quella situazione? Le forze dell'ordine hanno fatto bene, perché hanno evitato che succedesse il peggio. 
Poi il problema può essere che il personaggio che guidava gli ultras è riuscito a strumentalizzare la vicenda proponendosi come interlocutore designato dai tifosi, in virtù delle perverse gerarchie del tipo organizzato. 

3) gli ultras e il ragazzo ferito.
Dunque, si gioca Napoli-Fiorentina a Roma. Le due tifoserie si odiano. E' possibile che scoppino disordini e invece? I napoletani sono aggrediti dai romanisti. E che c'entrano i romanisti se la Roma non giocava nemmeno? E' proprio qui il punto. I romanisti si sentono invasi nel loro territorio e devono rispondere. Ma ci rendiamo conto che stiamo parlando di vere e proprie bande di delinquenti. Si continua a dire che sono pochi "pseudo - tifosi" che non devono rovinare il calcio e bla bla bla. Non si vuole capire il problema, o meglio non lo si vuole affrontare per motivi elettorali (perché è la politica che non vuole dare un giro di vite al fenomeno, nessuno me lo toglie dalla testa). Il fenomeno ultras è stato negli anni tollerato, foraggiato se non incoraggiato. Gli ultras fanno comodo, perché portano voti ai politici (e basta vedere la politicizzazione delle curve italiane) e soldini ai presidenti. Le società di calcio sanno benissimo chi sono gli ultras, li conoscono perché ci hanno a che fare continuamente. Gli ultras condizionano le scelte, entrano anche negli spogliatoi e intrattengono rapporti con i giocatori e lo staff. Non lo si vuole dire e non si vuole porre fine al problema. 

4) Continuando il punto precedente dico anche questo. La penso anch'io come il Presidente del Consiglio quando dice che la sicurezza dentro e fuori gli stadi se la devono pagare i presidenti delle società. Chi paga gli straordinari domenicali alla celere? Tutti noi, con le nostre tasse. Non è giusto! Io allo stadio non vado, e comunque se ci vado (adesso non mi piace più nemmeno proprio perché mi infastidisce l'imbarbarimento del calcio nella sua totalità) non scateno certo tafferugli. Invece poiché ci sono questi delinquenti che mettono a ferro e fuoco le città ogni domenica e che i signori del calcio vezzeggiano e se approfittano (nel senso che ogni domenica ci fanno profitti), allora bisogna smuovere la polizia in tenuta antisommossa con una serie di costi esorbitanti che i contribuenti onesti come il sottoscritto devono pagare. No, signori miei. Voi presidenti li dovete cacciare i quattrini. 

Questo è tutto per oggi. 
THE END