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lunedì 26 novembre 2018

Prendimi???

Quasi certamente a criticare film, romanzi e company non valgo una cippa lippa. A riprova di questo sta il  fatto che non ho capito il film "Prendimi!" (Tomsic, 2018).

Qual è il senso, quale lo scopo? Ecco le ipotesi (tutte rigorosamente non verificate):
- una parabola sull'amicizia e sui veri valori della vita;
- una parodia di vari generi cinematografici che ha molto divertito chi l'ha girata e recitata;
- una dimostrazione che la realtà supera la fantasia;
- tutte le precedenti;
- nessuna delle precedenti (...no, così giusto per dovere di completezza);

Che la realtà superi la fantasia (punto 3) ce l'aveva già detto Shakespeare nell'Amleto (...ci sono più cose in cielo e in terra...), ma evidentemente agli sceneggiatori non è sembrato vero quando hanno letto l'articolo del The wall Street Journal che raccontava di un gruppo di buontemponi che ha giocato per 20 e passa anni ad una versione sofisticata e opportunamente regolamentata del gioco Acchiapparella ( o "ce l'hai tu" o "tua", a dir si voglia).

Effettivamente la cosa in sé è un po' fuori dall'ordinario ma a me non scandalizza. A quarant'anni gioco a subbuteo e nel mio club o ai tornei non sono il più giovane, e salvo qualcuno, si tratta tutte di persone sane di mente.

Da qui a farne un film, ce ne vuole. Soprattutto perché per rendere il prodotto finito e guardabile ci devi mettere qualcosa che nella realtà non c'è cioè i punti di cui sopra :parodia dei film di avventura, thriller ecc, morale che pervade tutta la pellicola con chiusa finale, creare sottotrame, e così via. Con il rischio di calcare troppo la mano, come appunto succede qui. Il film non è inguardabile, ma bisogna proprio sospendere il giudizio razionale per apprezzarlo.

Mi viene in mente un altro film di diversi anni fa Toccato! (Kanew, 1985). Lì la premessa era simile, ma lasciava posto ad uno sviluppo su binari diversi. Un gruppo di universitari gioca ad gioco di guerra in un campus americano. Il protagonista, nonché il più bravo giocatore, un imberbe Antony Edwards, viene coinvolto in un caso di spionaggio. Per quanto assurdo sia ogni film di spionaggio, lì la trama stava in piedi e pure lo sviluppo e il pretesto del gioco serviva solo a dare il la.

Comunque, del film salvo solo una cosa: la Fraserm che viene ripetuta continuamente dai protagonisti per giustificare le proprie azioni:

Non si smette di giocare perché si invecchia, m si invecchia perché si smette di giocare.

Sì, sono d'accordo.

E viva il Subbuteo! Sempre.

martedì 20 novembre 2018

Ci sono ci sono, tranqui.

Ci sono. Non ho smesso.
Ho solo passato le ultime settimane a scrivere una tesina per un corso di perfezionamento che ho frequentato.

Ho fatto in tempo a vedere su RaiPlay tutta la prima stagione, l’unica temo, di street fighter:assassin’s fist.
Produzione inglese, pochi attori e scenografie al minimo (è girata per lo più in esterno, è un discreto ti movie con buone coreografie di arti marziali. La trama è incentrata sulla parte finale dell’addestramento di Ryu e Ken e tramite un lungo flashback delle vicende da giovane del loro maestro.

Non è male, sopratutto per gli appassionati del videogioco.

Ho un paio di testi da leggere. Devo ancora decidere cosa. Su Carmilla C’è  un interessante articolo di Evangelisti su Harlan Ellison. Ho letto solo due racconti di questo scrittore: “Non aho bocca e devo urlare” e “Pentiti Arlecchino! Disse l’uomo del tic tac”. Sopratutto il primo non lo ricordo e dovrei rileggerlo.

Proverò.

venerdì 9 novembre 2018

Direttamente da Compton

Era da un po' che volevo vedere questo Straight outta Compton e ieri ci sono riuscito.
Esempio di film musicarello con gente cazzuta, è la ricostruzione, immagino abbastanza fedele, delle vicende che hanno portato alla nascita del cosiddetto gangsta rap, quella branca dell'hip hop in cui sono narrate senza mezzi termini le vicende della strada, con droga, ammazzamenti, vendette tra bande, arresti, violenze della polizia e scopate a iosa. Insomma quello che passa solitamente la Radio del Vaticano qui da noi.

È più un biopic del gruppo N.W.I. e di come si è imposto sulla scena yankee con qualcosa di denuncia sociale: la polizia losangelina pre Rodney King ha un che di Gestapo, mentre i poveri niggaz, vessati e pestati vogliono solo divertirsi ed esprimere la loro arte. Ma è tutto qui, non ci aspetti retorica alla Malcom X, non c'è nessun intento di smuovere le coscienze.

Secondo me è più un'operazione nostalgica all'insegna del "come eravamo belli da giovani"ad uso e consumo dei protagonisti rimasti in vita.

C'è chi ha il video del matrimonio e chi sgancia la pila e si fa fare un film sulla propria gioventù.

"Guarda com'era giovane papà! E come impugnava bene l'uzi!"

La storia si riduce a ripercorrere brevemente le vicende dei principali protagonisti che da una vita di piccoli espedienti sul filo del rasoio tra tirare a campare e delinquere imbroccano il colpo di culus proponendo un qualcosa che prima non s'era mai visto né sentito, il genere gangsta appunto. Da qui il successo ed inevitabilmente gli scazzi per i quattrini (per cosa se no, per risolvere la diatriba tra Kant ed Hegel sul dualismo fenomeno - noumeno?). Poi la trama vira sul tragico e la vicenda di Ease-E, morto a trentanni di aids, la fa da padrone e conclude la vicenda. Il finale mi è sembrato troncare la storia quasi all'improvviso, era finita la pellicola? Erano finiti i soldi?

Nel complesso 6 e 1/2 (sì, adesso dò o voti proprio come un professore stronzo), perché mi sembra ben girato, recitato il giusto e alla fine il ritmo non cala mai.

Come nel rap. Anzi nel gangsta.

Yo fratelli.

domenica 4 novembre 2018

Machete uccide!

È un film imperdibile per gli appassionati di Rodriguez, per tutti gli altri no. Ma diciamolo chiaramente questo Machete 2 non aggiunge niente di nuovo.

La storia è ben congegnata, i personaggi sono macchiette e Machete che non può essere nessun altro se non Trejo, è pura maschera non personaggio. Machete è Machete e basta; il character non evolve, resta sempre quello. Si capisce che si vuole parodiare/omaggiare il cinema di exploitation. E ok, mi sta a anche bene, però non è più una novità. A che serve ormai?

Sì è un film indispensabile per i fan di Rodriguez ma solo per spirito di collezionismo. Così si può dire di averli visti tutti.

Il solito finto trailer lancia un gancio ad un terzo episodio che in una escalation senza freni dovrebbe essere più incredibile: Machete va in missione nello spazio! Non so se è in programma o solo una boutade per reggere il gioco a questo episodio. Potrebbe essere il solito giochino dei finti e compagnia bella che purtroppo per Rodriguez non è più una novità.

Comunque, tirando le somme non ci si annoia. Violenza, sesso censurato, sangue a volontà, scene impossibili e tanta ironia.

Mettetevi comodi sul divano e sgranocchiate schifezze. Se siete fan non ve ne pentirete.

...Machete will be back soon...