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mercoledì 17 luglio 2013

I 55 giorni che NON hanno cambiato l'Italia

Quali sono le sensazioni che si provano leggendo il libro di Imposimato "I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia"? 

Incredulità, sdegno, rabbia, disgusto ? 
Forse tutte queste e forse tutte insieme. Ma alla fine anche un senso di profonda amarezza.
L'amarezza di chi crede che la alla fine la giustizia trionfi sempre e scopre invece che nella dura e triste realtà i "cattivi" ce la possono fare e anzi che ce la facciano è la norma e non l'eccezione. 
Chi  è stato responsabile del delitto Moro (si è trattato di un delitto non c'è alcun dubbio), chi è stato il vero responsabile, chi cioè non ha fatto ciò che avrebbe potuto e dovuto semplicemente perché era il proprio dovere istituzionale farlo, ce la fatta a passare indenne a tutte le indagini e si è rimesso al giudizio della storia senza pudore. Con la stessa protervia mascherata da senso dello Stato, barando due volte, prima ai cittadini della Repubblica, i veri padroni di quello stesso Stato che a parole avrebbero dovuto servire ma che hanno tradito, e poi alla Giustizia, intesa nella sua accezione più ampia, questi signori hanno consumato da veri responsabili il delitto Moro.
E l'amarezza che ti prende nel constatare che l'hanno scampata perché sono morti e nessuno gli potrà chiedere conto più di niente, o perché se ne stanno nascosti da qualche parte a godersi la vecchiaia, magari in qualche isoletta tropicale con qualche soldo o a casa loro tranquilli, con la coscienza a posto fiduciosi di aver compiuto il proprio dovere di salvatori della Patria e con la sicumera che nessuno li andrà mai a cercare. 
Ma è l'amarezza che ti prende anche nel pensare alle nuove generazioni e al fatto che una polvere neghittosa si posa sugli eventi del passato e li nasconde o li allontana anestetizzando le coscienze per renderle insensibili.
Non è giusto ricordare è giusto capire il perché è successo quello che è successo.
E' giusto continuare a scavare e a divulgare il più possibile per trasmettere ai posteri la Verità.
In vita chi doveva pagare non lo ha fatto, ebbene coltivi pure l'illusione di avercela fatta a superare indenne il giudizio della Storia, e che sia invece ricordato per i reati che ha commesso e che la sua immagine sia macchiata per sempre dai propri crimini.   

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