Non è che non voglio scrivere è che entro breve devo chiudere con un lavoro per in corso di formazione universitario che ho frequentato e sono in ritardo!!!!
Oltretutto è possibile e forse probabile che ne uscirà fiori una tale schifezza che potrei essere bandito a vita da tutte le università d'Italia.
Per questo sto passando i dopocena, da un po' di tempo a questa parte, a cercare di leggere e scrivere il più possibile.
È una corsa contro il tempo. Il 17 novembre è la data di presentazione e qualche notte mi sono svegliato all'improvviso per l'angoscia di non riuscire a combinare nulla o di non farcela.
Mia moglie mi dice che è lo stesso. Ma non ho voglia di presentare davanti ad un popò di persone (la bella pensata del direttore del corso è stata quella di organizzare un convegno dove far esporre i lavori fatti) di un certo tipo quali professori, professionisti ed esperti vari, una ciofeca di lavoro.
Ergo: spudoratamente me la sto facendo sotto. E intanto proseguo con l'ansia di non finire, oppure di cannare di brutto la relazione e scrivere/esporre delle emerite minchiate.
Ottimo, no?
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