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venerdì 9 novembre 2018

Direttamente da Compton

Era da un po' che volevo vedere questo Straight outta Compton e ieri ci sono riuscito.
Esempio di film musicarello con gente cazzuta, è la ricostruzione, immagino abbastanza fedele, delle vicende che hanno portato alla nascita del cosiddetto gangsta rap, quella branca dell'hip hop in cui sono narrate senza mezzi termini le vicende della strada, con droga, ammazzamenti, vendette tra bande, arresti, violenze della polizia e scopate a iosa. Insomma quello che passa solitamente la Radio del Vaticano qui da noi.

È più un biopic del gruppo N.W.I. e di come si è imposto sulla scena yankee con qualcosa di denuncia sociale: la polizia losangelina pre Rodney King ha un che di Gestapo, mentre i poveri niggaz, vessati e pestati vogliono solo divertirsi ed esprimere la loro arte. Ma è tutto qui, non ci aspetti retorica alla Malcom X, non c'è nessun intento di smuovere le coscienze.

Secondo me è più un'operazione nostalgica all'insegna del "come eravamo belli da giovani"ad uso e consumo dei protagonisti rimasti in vita.

C'è chi ha il video del matrimonio e chi sgancia la pila e si fa fare un film sulla propria gioventù.

"Guarda com'era giovane papà! E come impugnava bene l'uzi!"

La storia si riduce a ripercorrere brevemente le vicende dei principali protagonisti che da una vita di piccoli espedienti sul filo del rasoio tra tirare a campare e delinquere imbroccano il colpo di culus proponendo un qualcosa che prima non s'era mai visto né sentito, il genere gangsta appunto. Da qui il successo ed inevitabilmente gli scazzi per i quattrini (per cosa se no, per risolvere la diatriba tra Kant ed Hegel sul dualismo fenomeno - noumeno?). Poi la trama vira sul tragico e la vicenda di Ease-E, morto a trentanni di aids, la fa da padrone e conclude la vicenda. Il finale mi è sembrato troncare la storia quasi all'improvviso, era finita la pellicola? Erano finiti i soldi?

Nel complesso 6 e 1/2 (sì, adesso dò o voti proprio come un professore stronzo), perché mi sembra ben girato, recitato il giusto e alla fine il ritmo non cala mai.

Come nel rap. Anzi nel gangsta.

Yo fratelli.

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