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lunedì 3 febbraio 2020

The raid Vs John Wick

Sinceramente non capisco tutta questa esaltazione di John Wick.

Li ho visti tutti e tre e non mi sono sembrati questi gran film. Forse il terzo sembra un po' più interessante, per la trama e per qualche invenzione coreografica, ma per il resto non mi sono piaciuti. La storia è debole; il primo film prende il via da un pretesto che innesca una reazione a catena sproporzionata e che non finisce più; nel secondo alla Gerini si dà pochissimo spazio quando ne meritava molto di più e sarebbe stato bello vedere un villain donna, ruolo che invece è lasciato al buon Scamarcio a cui è chiesto molto meno di quanto possa fare (ma vabbè, la star è il Keanu R. onde per cui guai a rubare la scena); il terzo boh, forse un po' meglio, ma se non si ha visto gli altri non si capisce una sega. Poi vabbè, tralasciamo il fatto che se l'idea della setta di killer, con albergo annesso, poteva anche intrigare, la mandano in vacca esagerando con la rappresentazione di una New York che sembra abitata solo da assassini mercenari. 

Ma se anche la trama è fiacca e serve solo ad introdurre lo spettatore alla sequenza stucchevole di  ammazzamenti, o come si direbbe oggi con una terminologia mutuata dai videogiochi di "kill", sono proprio queste, a mio avviso a deprimere l'esperienza visiva. Insomma, qualcuna è pure spettacolare, non c'è dubbio, ma nel complesso cosa suscitano? Quello che ne risulta è una semplice sequenza di sparatorie asettiche in cui il Wick elimina ogni avversario che gli si para davanti, sfoderando tutta la innaturale postura di un personaggio di Fortnite qualunque. 

Mi è sembrato, a dire il vero, un grande esercizio di stile della serie: "Della storia non frega niente a nessuno e sta bene, allora vi facciamo vedere delle sequenze fighe di ammazzamenti". A me sembra che proprio fighe non siano. Insomma è tutto troppo veloce, e oserei dire pulito, per coinvolgere lo spettatore. Bah.

Ma l'avete visto "The Raid" (2001) di Evans? Ma secondo me siamo su un altro pianeta. La storia è ridotta all'osso, ma è perfettamente tratteggiata, così come lo sono i personaggi. Nel pieno rispetto delle tre unità aristoteliche (azione, tempo e spazio), qui si rimane attaccati ad una sequenza di ammazzamenti (e non "kill" del cazzo), come Dio... pardon... Come Satana comanda. 
Scene marziali fenomenali. Sangue che schizza e sprizza come dannatemente e cinematograficamente deve essere. Ossa che scricchiolano sotto i devastanti colpi di silat, l'arte marziale del sud est asiatico che qui fa da padrona, e urla disumane che precedono le espressioni attonite di quelli che subiscono i colpi mortali. Insomma, qui c'è carne e sangue, il vero pulp. 

Là abbiamo un anestetico blando, un medicinale da banco forte come un placebo, ad uso e consumo di mogli isteriche che usano il mal di testa come scusa per non darla al marito il venerdì sera, qui un'iniezione di un litro di adrenalina sparata dritta nelle valvole mitraliche che manco Vincent Vega con Mia Wallace.

The Raid tutta la vita. Al diavolo John "fighetto" Wick.

The end

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