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sabato 22 febbraio 2020

The tournament... per antonomasia...

The tournament è un film inglese straight to video del 2009, diretto da Scott Mann e arrivato da noi nel 2015.

La trama ruota intorno ad un torneo segreto di ammazzamenti organizzato da un cattivone fanatico per sollazzare un gruppo di ricconi scommettitori corrotti e figli di pu. che seguono le azioni da uno schermo in una località segreta.

I partecipati al torneo sono tutti killer professionisti che gareggiano nell'uccidersi a vicenda fino a che l'ultimo in vita sarà il vincitore e sarà premiato con un bel gruzzolo di quattrini. A tutti è stato impiantato un rilevatore e se non completano il torneo entro lo scadere di 24 ore, succederà, ma guarda un po', che il rilevatore si trasformerà in una bomba.

Il cast di attori non è male. Il cattivone è Liam Cunningham che interpretava Sir Davos ne Il Trono di Spade; l'eroina è un'atletica Kelly Hu; un cooprotagonista/antagonista è il nerboruto e immortale Ving Rhames; ma sopratutto spicca su tutti un gustosissimo Robert Carlyle nei panni di un prete cazzone e ubriacone, che vale da solo la visione del film.

La messa in scena è un po' cheap, come si dice oggi parlando figo, un po' da film televisivo. Però bisogna ammettere, e questo secondo me è un gran pregio del film, che non ci si lesina in spargimenti di sangue, esplosioni di corpi ben fatte e dita mozzate. Insomma una soddisfacente razione di gore che ne impedirà la trasmissione in prima serata sulla tv pubblica fino alla fine dei tempi.

Diciamo anche che la storia è improbabile e non è nemmeno tanto nuova. A me viene subito in mente Series 7: the Contenders, un filmino del 2001 di Daniel Minahan, a basso costo e girato per lo più in piano sequenza. In Series 7 i contendenti erano sfigati qualunque estratti a sorte e costretti a partecipare ad un reality televisivo in cui dovevano accopparsi a vicenda, il tutto seguito ossessivamente dalle telecamere televisive. Lì era evidente la critica alla spettacolarizzazione che i media fanno della vita delle persone comuni, in The tournament tutto questo non c'è. Qui si è interessati solamente a narrare una storia poco credibile e un po' paranoica e a mostrare una buona dose di violenza. Insomma, bisogna sospendere il giudizio e godersi lo spettacolo.

Nel complesso il film è anche accettabile, all'inizio è meno avvincente ma sul finale migliora. Comunque niente di che. Insomma se non c'è nient'altro si può vedere con una buona dose di pop corn.

Alla prossima. 


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