Visualizzazioni totali

domenica 27 settembre 2015

Il cavaliere inesistente

Ho finalmente finito di leggere "il cavaliere inesistente" di Calvino, terminando così la trilogia dei nostri antenati che mi premeva davvero leggere.
Si può dire che questo terzo romanzo sia il più fiabesco dei tre. Il più simbolico e quindi quello più difficile da interpretare.
E sebbene io stesso me lo sia trascinato per un po', è un romanzo che consiglierei.

Leggerò altro di Calvino perché se ne dovrebbe leggere tutta l'opera.

Ma adesso mi butto su "Ciao...e poi?" di Berne. È un saggio sull'analisi transazionale. Ogni tanto ognuno di noi dovrebbe rinfrescarsi la memoria con l'analisi transazionale e sottoporre il proprio comportamento ad un controllo di routine; un po' come quei controlli medici che si prescrivono ad una certa età.

Volevo scrivere qualcosa su "Il Barone rampante" e avevo anche iniziato il post per poi lasciarlo in bozza. È ancora in memoria. Volevo tentare un'analisi junghiana del fallimento del rapporto tra il barone e la sinforosa, che è il vero dramma di quel romanzo nonché vero punto di svolta della narrazione. Ho desistito per una serie di motivi e fatti contingenti. Mi riprometto di completare il post aggiungendoci anche qualcosa di Berne.

Non mi dò una scadenza. Chi vivrà vedrà. Anzi leggerà.

Bye.

Nessun commento: