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martedì 8 settembre 2015

Ritorno al Lavoro.

Ieri era il Santo Patrono del posto in cui lavoro. Ciò significa un giorno di ferie. Oggi rientro. 

E' stato un fine settimana intenso. Sabato il cinema, domenica il torneo di subbuteo, ieri pomeriggio gita al lago. 

Il lago di Garda è una colonia teutonica. La stragrande maggioranza dei turisti proviene dalla Doiclandia (come la chiamo io). A settembre si fanno pure il bagno. Ognuno la pensa come vuole. Ma fare il bagno al lago è triste. Non ho ancora capito cosa spinga questi a sorbirsi km e km dalla Germania per andare a finire nel lago di Garda. Mistero dei doiclandesi. 

Quando ho timbrato, oggi alle tredici, mi è sembrato di rientrare dopo un lungo periodo di ferie. Basta un giorno in più per scombussolare i ritmi di lavoro. Ho letto su una rivista (femminile) che esistono cibi e attività per combattere la depressione da rientro. Non sono l'unico a provarla allora. Esiste un disturbo che affligge un italiano su tre (o forse su due, non ricordo), che consiste in una serie di sintomi tipici della depressione: irritabilità, abbassamento del tono dell'umore, difficoltà a concentrarsi, a volte mal di testa, insonnia. Bene. Mi descrive in pieno. Il consiglio del giornaletto è di concentrarsi sui propri Hobby. E' chiaro, in pratica è un modo per dimenticare il proprio lavoro. 
In effetti questo tipo di disturbo colpirebbe chi non è soddisfatto del proprio lavoro. I pochi che lo sono ne sono infatti immuni. 

Altra cosa è la "monday blue", la malinconia del lunedì. Che colpisce di solito il lunedì mattina. E' caratterizzata dagli stessi sintomi ma in forma più lieve (in teoria), ma è legata sopratutto al rientro dopo il fine settimana. Anche se le prime avvisaglie si fanno sentire già la domenica pomeriggio. 

Infatti la domenica pomeriggio è tremenda. 
E' l'esatto contrario del "sabato del villaggio". Là c'è l'attesa per la domenica; qui c'è l'ansia per il lunedì. Entrambe sono emozioni legate ad un aspettativa per il giorno dopo. La prima piacevole; la seconda spiacevole. 

Mi viene in mente una canzone degli 883 intitolata "week end". Descrive perfettamente lo stato d'animo di un gruppo di giovani di provincia che vivono la fine del fine settimana, il tedio domenicale e la testa che va' già al giorno dopo. 

Sono  convinto che Max Pezzali sia uno dei più importanti cantautori italiani. E' stato il cantore di un'intera generazione, e ne ha saputo descrivere le ansie, le paure e come direbbe lui, "gli sbattimenti", meglio di qualsiasi letterato parruccone e paludato. 

Un giorno, quando saremo tutti defunti, i gggiovani (volutmente con tre g), studiando i testi della defunta poesia italiana, dovranno confrontarsi con la parafrasi dei suoi testi. 

Anche perché hai voglia a trovarli i letterati che si mettono a descrivere le generazioni e i loro stati d'animo. Non sia mai, non si piegherebbero mai a tanta bassezza. L'ultimo è stato Brizzi. Sono anche convinto che "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" sia il nostro Giovane Holden. 

Brizzi è il nostro Salinger, come Calvino è il nostro Borges. 

Vabbè, dopo aver sparato anche 'ste cazzate chiudo. 
Se ya. 



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