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mercoledì 9 settembre 2015

Questo blog e lo scrivere

Dopo nove ore di lavoro, un'ora di pausa pranzo, e una mezz'ora circa di tragitto casa lavoro e lavoro casa, questo blog è un'istigazione a scrivere.

Sto tenendo fede al patto stipulato con me stesso di postare ogni giorno e ne sono fiero. Ma lo sarei di più se riuscissi a scrivere qualcosa di narrativa. C'è una parola chiave dietro alla capacità di creare una storia, racconto o romanzo che sia: continuità. Sì, è l'essere costanti nel produrre, persistere e mai desistere, anche se quello che si scrive non soddisfa. Non importa il risultato, arriveranno i risultati, ciò che conta è tenersi in allenamento. La scrittura si esercita come un muscolo.

Ma nove ore di lavoro sul groppone sono tante. Non ho ancora trovato una soluzione. Potrei stipulare un altro patto. Mi costringo a scrivere ogni giorno e in cambio... oppure i termini potrebbero essere al negativo, se manco un giorno allora...

Me ne viene in mente un altro. Ogni giorno scrivere solo per mezz'ora al giorno, e solo in quella mezz'ora. Così se per venti minuti ho cincischiato davanti la pagina bianca e mi viene qualcosa da scrivere, lo posso fare solo per i restanti dieci minuti. Questo esercizio dovrebbe produrre la frustrazione necessaria a motivarmi a scrivere da subito il giorno dopo.

Su "Scrivere Zen" di Natalie Goldman, edizioni Astrolabio, si trovano diversi consigli. È un buon libro di scrittura creativa. No ha a che vedere nulla con la religione, o comunque gli accenni al buddismo sono molto sfumati, in tale modo chiunque può leggerlo e trarne qualche consiglio utile. È stata una fortuna imbattermi in questo libro tempo fa, e sinceramente non ricordo nemmeno come sia successo. Ogni tanto lo riprendo in mano e ne rileggo dei passaggi. I capitoli sono tutti molto brevi e per lo più sono tra loro indipendenti, così si può aprire il libro a caso e imparare comunque qualcosa.

Au revoir.

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